La partecipazione attiva dei cittadini
Sondaggi - giovedì 3 Ottobre, 2013
C’è una ricchezza che il PIL non misura: le molteplici forme della partecipazione dei cittadini. Ed è una risorsa rilevante e diffusa. Le attività di volontariato, quelle legate ai temi dell’ambiente e del territorio, della cultura, piuttosto che del loisir e sportive: tutte contribuiscono a generare il nostro capitale sociale. Che è fatto di dimensioni assieme simboliche ed economiche. Perché la partecipazione attiva a forme associative crea condivisione di valori, unisce le persone e le comunità in una visione comune della propria esistenza e del futuro. Come tante formichine brulicanti sul territorio, attraverso le diverse forme del volontariato, alimentano reti di relazione, si scambiano informazioni e iniziative, si ordisce quel filo che consente a un territorio di sperimentare l’integrazione e il sostegno fra persone. Anche di provenienze diverse. Anche in quei territori dove i mezzi di comunicazione danno voce solo, per esempio, a chi è contrario ai migranti. Anzi, proprio lì paradossalmente troviamo iniziative diffuse di solidarietà e di sostegno. Tutte queste attività sono elementi fondamentali della nostra coesione sociale. L’obiezione che più spesso si sente fare, ed è anche la preoccupazione ricorrente, è che le persone partecipano poco: è difficile chiamare a raccolta i cittadini. Certo, sono oggi molto poche le organizzazioni volontarie in grado di mobilitare – come si usa dire – le masse, com’era un tempo per le grandi associazioni o i partiti (spesso portati a predisporre partecipazioni prezzolate).